Ogni giorno sui quotidiani online leggo del nuovo documentario/film/testimonianza di diversi registi italiani riguardante il terremoto in Abruzzo.
In tempi passati, di scarsità di foto e videocamere per le masse, operazioni del genere potevano giustificarsi in funzione di una testimonianza immediata dell'accaduto.
Oggi, ad unirsi alla solita invasione dei giornalisti e degli operatori tv, ci sono gli stessi abitanti delle zone colpite che producono testimonianze dirette dell'accaduto.
Ancora non si è finito di estrarre cadaveri dalle macerie e si comincia ad avere solo ora un quadro delle responsabilità.
Mi chiedo allora a chi servano maggiormente questi "instant movies", e se realisticamente possano davvero già veicolare una riflessione sull'accaduto.
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